Come sappiamo tra il 1991 e il 1995 Sarajevo é stata scenario di uno dei più tremendi genocidi dell'età contemporanea. Quella che iniziò nel 1991 fu una guerra che coinvolse tutti, sia le etnie che le fedi religiose.
Sarajevo assunse un ruolo cruciale nel conflitto, in quanto al suo interno coabitavano le tre più grandi religioni del mondo.
Dopo la dichiarazione di indipendenza della Federazione, truppe dell'esercito regolare jugoslavo, spalleggiate dalle milizie serbo-bosniache, cingono d'assedio la città, che resterà circondata ed isolata per quasi quattro anni.: il più lungo assedio subito da una città europea nella storia recente.
I cannoneggiamenti degli assedianti sulla città, la privazione di approvvigionamenti di acqua, cibo, elettricità e gas provocarono migliaia di vittime civili, decimati ulteriormente dai numerosi cecchini disseminati in città. Una delle arterie principali di Sarajevo (Ulica Zmaja od Bosne) è rimasta tristemente famosa perchè soprannominata "viale dei cecchini".
Immaginiamo per qualche istante di vivere in prima persona questi avvenimenti, immaginiamo di avere un padre che esce per andare a lavoro, oppure una madre che va a fare la spesa o un figlio che esce di casa per giocare con gli amici; immaginiamo che quest'ultimi non tornino a casa perchè entrati a far parte degli oltre dodicimila morti. Proviamo ad immaginare un mondo dove l'uomo non ritorna sui suoi errori, proviamo a non dimenticare... e impariamo da quanto accaduto.
Bigolin Federico
|
Ulica Zmaja od Bosne, il viale dei cecchini. |